Spesso mi capita di
sentire donne super creative fare questa affermazione: “ Io per
l'informatica, computer e simili sono negata”.
Di istinto arriccio
il naso: non credo possibile che una donna sia negata per
l'informatica, semplicemente le hanno sempre proposto il lato
maschile di questa materia, quello fatto di codici e numeri. Penso,
invece, che a noi serva semplicemente (ri)scoprirne il lato
femminile.
Dato che
l'informatica ha avuto una mamma fantastica, alla fine non riesco mai
a trattenermi dal raccontare la sua storia. E siccome oggi
è la sua festa, la racconto anche a voi ;)
Siamo nell'Ottocento
e una bimba, Ada, cresce senza aver mai conosciuto suo padre e
sentendosi ripetere in continuazione che non deve occuparsi di poesia
perché altrimenti morirà pazza.
Ada è la figlia del
poeta Lord Byron e della matematica Anne Isabelle Milbanke.Temendo
che troppa creatività possa nuocere alla figlia, la madre la
costringe a studiare per lo più materie scientifiche, formule e
algoritmi, nessuno spazio per la fantasia.
La verità, però, è
che se sei creativa lo sei e lo sarai sempre. Per Ada le formule
matematiche diventano un mondo magico popolato da gnomi e folletti,
decora le mura delle materie scientifiche coi vivaci colori della
fantasia e fa convivere armoniosamente dentro di sé i due mondi.
Diventa una famosa
matematica, o meglio “ un'incantatrice di numeri” ( non è una
definizione stupenda?) ,si sposa e prende un bellissimo cognome
“Lovelace”.
Ad un convegno
incontra, Babbage, matamatico che ha costruito un calcolatore,
peccato che non abbia ancora trovato l'algoritmo per farlo
funzionare.
Ada inizia a
lavorarci, si scambia un po' di opinioni con Babbage e col torinese
Federico di Meneabrea - e sì, in mezzo a questa storia c'è anche
Torino ;) - e proprio lei scrive l'algortimo per la macchina.
E' il primo
“programma” per un calcolatore ( antenato del pc).
Una donna, la stessa
che vedeva folletti nelle formule, con la sua creatività ha dato
vita non solo ad un programma, ma ad un nuovo mondo.
E con la sua visione
femminile dell'informatica, a metà Ottocento, Ada immagina che un
giorno il calcolatore farà arte, musica, lettereratura... Insomma,
quello che facciamo noi oggi.
Quando guardo il pc
mi piace pensare che sia un mix di numeri e fantasia. Chi vuole
tenersi i numeri si tenga i numeri, io mi tengo la fantasia!
L'informatica è un gioco adatto a tutti, dovete solo trovare il vostro modo di “essere” informatiche: immaginate folletti che vi aiutino, e se i folletti non vi bastano ci sono la doula e Enrica che possono aiutarvi concretamente.
L'informatica è un gioco adatto a tutti, dovete solo trovare il vostro modo di “essere” informatiche: immaginate folletti che vi aiutino, e se i folletti non vi bastano ci sono la doula e Enrica che possono aiutarvi concretamente.