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lunedì 14 febbraio 2011

OILEÁN


Un testo irlandese ( con sotto la traduzione inglese) di una delle mie poetesse preferite...

Buon S. Valentino!



OILEÁN

le Nuala Ní Dhomhaill
Oileán is ea do chorp
í lár na mara móire.
Tá do ghéaga spréite ar bhraillín
gléigeal os farraige faoileán.
Toibreacha fíoruisce iad t’uisí
tá íochtar fola orthua is uachtar meala.
Thabharfaidís fuarán dom
í lár mo bheirfin
is deoch slánithe
sa bhfiabhras.
Tá do dhá shúil
mar locha sléibhe
lá breá Lúnasa
nuair a bhíonn an spéir
ag glinniúint sna huiscí.
Giolcaigh scubacha iad t’fhabhraí
ag fás faoina gciumhais.
Is dá mbeadh agam báidín
chun teacht faoi do dhéin,
báidín fiondruine,
gan barrchleite amach uirthi
n&aacucte; bunchleite isteach uirthi
ach aon chleite amháin
droimeann dearg
ag déanamh ceoil
dom fhéin ar bord,
thógfainn suas
na seolta boga bána
bogóideacha; threabhfainn
trí fharraigí arda
is thiocfainn chughat
mar a luíonn tú
uigneach, iathghlas,
oileánach.

ISLAND

by Nuala Ní Dhomhaill
Your body is an island
in the middle of the ocean.
Your splayed limbs on the sheets
are bright as gulls’ wings.
Your brow is a spring well
with blood in the depths and honey above.
You are a cooling fountain
in the sweltering heat
and a healing drink
to my fever.
Your two eyes
are mountain lakes
on a bright August afternoon
when the sky
glimmers in the water.
Your eyelashes are rushes
ringing the shore.
And if I had a little boat
to carry me to you,
a boat of findrinny,
with neither a top stitch
nor bottom stich out of place,
but a single feather
of white-backed red
to make my music
at sea,
to raise up
the soft white sales
full-bellied with wind; plowing
through high seas
and come beside you
where you lie back,
solitary, emerald,
islanded.

venerdì 28 maggio 2010

La Piñata 2


Ecco il necessario per la realizzazione della piñata:
Palloncini
Carta velina o carta crespa colorata
Carta di giornale
Colla ( fatta in casa e quindi “commestibile”)
Una bacinella con poca acqua
Pennelli




Noi abbiamo inoltre utilizzato un telo di plastica. E' servito per ricoprire il pavimento, in modo da lavorare tutti per terra, lasciando ad Arianna libertà di movimento, ma con bimbi più grandi ci si può benissimo appoggiare sul tavolo.
Gonfiare il palloncino, spennellarlo con la colla oppure  fargli uno shampoo di colla ( o meglio uno champù, alla spagnola).
Bagnare poco la carta di giornale e foderare il palloncino continuando con strati di colla e giornale.
Nel nostro caso abbiamo fatto pochi strati perché i destinatari sono tutti bimbi piccoli, quindi deve potersi rompere facilmente.
Lasciar asciugare.




Una volta asciutto ricoprire con carta velina colorata o con carta crespa. Io ed Arianna ci siamo limitate ad attaccare la carta velina, la zia ha anche realizzato delle strisce di carta crespa ( tipo gonnellino hawaiano) e le ha incollate accavallandole una sull'altra.
Quando il tutto sarà asciutto forare il palloncino.
Si possono fare forme differenti, utilizzando il cartoncino. Noi ci siamo limitate ad una forma semplice e riempiremo la nostra piñata di grissini ( x i dolci è un po' presto) ;o) !

mercoledì 26 maggio 2010

La Piñata 1 ( e la colla fatta in casa)


Nell'attesa di preparare dei colori commestibili per Arianna, e provare così a dipingere insieme, ieri si è presentata l'occasione per fare assieme la nostra prima opera “artistica”.
La zia è alle prese con le piñate e quindi abbiamo organizzato una mini sessione nella nostra cucina.
Alla pupetta la cosa è piaciuta molto, tra palloncini, colla e acqua è stata una vera scoperta!
Indubbiamente però la cosa che l'affascinava di più era come la carta velina si strappasse così bene e incredibilmente restasse attaccata alle mani piene di colla ;o) !
La zia ci ha anche raccontato la storia di questa tradizione messicana che ha le sue origini in Cina...
( e noi adoriamo le storie che vanno da una parte all'altra del mondo :o) !
Utilizzata durante la festa del Capodanno cinese, la "sacca" conteneva diverse sementi, augurio per un buon raccolto. Attraverso Marco Polo l'usanza arriva in occidente e prende piede anche in alcune feste popolari italiane ( tipo “ La Pignatta o Pentolaccia”).
In Messico arriva come strumento di evangelizzazione: le viene data la forma caratteristica con 7 beccucci che rappresentano i sette peccati capitali, il bastone con cui bisogna romperla rappresenta la fede e la persona viene bendata perché “la fede è cieca”.
La piñata entra così nella tradizione messicana, come da pentola di coccio e ne esce trasformata, con mille forme e colori come simbolo di festa ed in particolare come gioco per i compleanni dei bambini, riempita non più di semi, ma di dolci e leccornie varie.

La zia ha preparato in casa la colla, con farina e acqua, mi modo che in caso di "assaggio" da parte di Arianna non ci fossero controindicazioni.
Riporto la ricetta per la colla, nel prossimo post l'how to  per la composizione...

1 tazza di farina
6 tazze di acqua
Pentola antiaderente

Aggiungere lentamente l'acqua alla farina fino ad ottenere un composto omogeneo. Portare ad ebollizione e cuocere per circa 10 minuti.