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martedì 27 agosto 2013

Di crochet e di vacanze

Postato da Marilena 




Eccomi di ritorno dalle vacanze,  sono state luunghe e la ripresa è faticosa...
Anche ricominciare  a scrivere sul blog è un po' difficoltoso, ma abbiate fede...mi riprenderò!

lunedì 29 luglio 2013

Vacanze!!!

postato da Federica


Immagine presa da Pinterest


Finalmente è arrivato il momento di andare un po' in vacanza!
La mia "socia" è scappata al mare a metà luglio ( ed ha fatto bene!), io ho ancora qualche ora per chiudere alcune cose di lavoro e domani mattina...SI PARTE!!!

 
Quest'anno le mie vacanze saranno brevi, 9 giorni e poi di nuovo a Torino.

Siccome voglio concedermi un "break"  pur restando in città, ho deciso di partecipare a The august break 2013 di Susannah Conway.

Se la fotografia vi diverte date un'occhiata...Ci sono già 250 partecipanti!

Buone vacanze!

venerdì 21 giugno 2013

Comincia qui

"La mia mamma", disegno di Giulia, giugno 2013

Eccomi, sono Marilena!
Da molto tempo il pensiero di aprire un blog mi frullava per la testa, ma accampavo scuse con me stessa per rimandarne continuamente l'apertura: non avrò tempo, non sarò costante e tutti gli annessi e connessi.
Quest'anno, alla scuola materna di mia figlia , ho conosciuto Frida, mamma di una compagna di Giulia, che teneva un blog sul quale da un po' di tempo non scriveva e ... con il suo entusiasmo e la sua voglia di fare mi ha trascinata  in quest'avventura e così eccomi qua!
Sono una di quelle mamme rimaste a casa, un po' volenti un po' nolenti, dopo la maternità.
Per i primi tre anni dopo la nascita di Giulia, abitando in campagna, ho  passato molto tempo da sola con lei e questo mi ha spinto a cercare giochi e attività divertenti da fare insieme per far trascorrere il tempo.
La creatività è stata una forte risorsa e mi ha aiutata a rimanere in piedi nel caos degli eventi susseguitisi alla nascita di mia figlia.
Infatti la mia vita ha subito una rivoluzione ( lo so, non sono l'unica) che mi ha destabilizzata non poco e grazie ai progetti creativi che man mano mi sono inventata o ho "copiato" da altre mamme bloggers sono riuscita a non perdermi troppo :).
Perciò ringrazio il mondo del web, il mondo delle bloggers creative e del mommyblogging in particolare, dal quale ho attinto molto in questi anni e spero che questo blog possa diventare per me una seconda casa dove vi racconto cosa faccio nelle mie giornate, sempre troppo brevi.
Mi piacerebbe  fare un sacco di cose, inventare, creare e realizzare..nella mia testa lo spazio  e il tempo sono infiniti...
 In realtà quasi sempre faccio quello che posso e cerco di farlo al meglio delle mie capacità.
Mi auguro che i miei pastrocchi vi possano ispirare e portare gioia nelle vostre vite, così come è stato per me.

Marilena

mercoledì 9 marzo 2011

La tazza magica



Vi è mai capitato un periodo in cui vi sembra di non azzeccarne una?
In queste settimane ho l'impressione di sbagliare di continuo, dalla scelta del gusto del gelato alle decisioni importanti.
Faccio e disfo in continuazione, dai lavori a maglia ai castelli in aria, e mi domando come facesse la famosa Penelope a disfare tutto di notte, perché io alle 11.00 crollo dal sonno.
La mattina in cui son riuscita a lavare e a stendere prima di andare al lavoro mi son sentita un leone, peccato che la sera stessa, nelle fretta di cucinare, abbia versato l'acqua dentro il motore del robot da cucina, e la sera seguente, mentre mi assicuravo che funzionasse, ho attaccato il frullatore con un cucchiaino dentro :o(
Mentre guardavo il calendario, pensando a come tirar fuori qualche giorno di ferie, ecco una piccola magia...

Una tazza mi ha ricordato che c'è sempre un "lato speciale", anche negli errori.
Un lato bello, che vale la pena osservare (in questo caso: fotografare).


Forse non tutti gli errori fanno crescere, ma inevitabilmente ci costringono a percorrere delle strade.
La tazza magica ha mandato in aria i miei schemi mentali, mi ha fatto sentire più leggera ed ha sbrogliato un groviglio di emozioni...
Mi ha ricordato che la vita è fatta di errori, sorprese e tentativi. Tutto può cambiare, basta andare oltre la prima impressione.

Io sono ancora in alto mare, ma sorrido ripensando a questo piccolo episodio :o)
Come si fa una tazza magica?
Semplice... Commettendo un errore ! Dimenticatevi la cioccolata nel forno a microonde et voilà...Avrete una tazza che, dal mio punto vista, è quasi una scultura, un gioco mangereccio,  un soggetto da fotografare; insomma è tutto fuorché uno sbaglio ;o)!







giovedì 17 febbraio 2011

GAAA.....


Ho poco da girarci intorno...La prima parola di mia figlia non è stata qualcosa vicino a "mamma" o "papà", è stata "Gaaa".
I suoi primi suoni sono stati per i nostri gatti. Ancora adesso continua a chiamarli così. "Mamma" è  una parola arrivata dopo. Più che altro per necessità, ma non è in grado di competere col fascino dei due felini.
D'altronde Tequila le faceva le fusa quando ancora era nella pancia, ha sperimentato per lei la carrozzina ( alla fine è stato l'unico ad usarla) e, nonostante abbia un indole fifona, soprattutto se si considera che è un gattone di 5kg, ha trovato il coraggio di andare per primo a darle il benvenuto.
Kalhua all'inizio è rimasta a guardare, poi ha tirato fuori un istinto da "mamma-gatta" straordinario, lasciandosi fare di tutto e trovando una complicità con Arianna incredibile.
La gatta ha una passione per gli elastici dei capelli. La Ciuccetta glieli procura e poi si scatenano nel corridoio di casa. Quello che più mi ha sopreso è che, nell'impeto del gioco, Kalhua  non ha mai tirato fuori le unghie; non è una gatta che graffia, ma giocando con gli adulti, a volte è capitato che un graffietto involontario arrivasse, con Arianna mai.
Kalhua partecipa molto attivamente anche ai travasi della Ciuccetta: se si tratta di pop-corn, quelli che cadono vengono fatti sparire immediatamente, poi il gioco finisce con la condivisione della merenda.


Putroppo il rapporto con Tequila non ha potuto svilupparsi molto perché, da Agosto, il nostro micione  non sta bene. Quando miagola per il dolore Arianna smette di giocare  e chiede "ga?..." come per dirci "Piange, che facciamo  per aiutarlo?". Ha capito che non sta bene, non lo rincorre, lo lascia stare tranquillo tranquillo, gli vuole bene "a distanza".


Allora:
GRAZIE cari gaaa per tutta la pazienza che avete e per l'affetto che ci dimostrate!









lunedì 14 febbraio 2011

OILEÁN


Un testo irlandese ( con sotto la traduzione inglese) di una delle mie poetesse preferite...

Buon S. Valentino!



OILEÁN

le Nuala Ní Dhomhaill
Oileán is ea do chorp
í lár na mara móire.
Tá do ghéaga spréite ar bhraillín
gléigeal os farraige faoileán.
Toibreacha fíoruisce iad t’uisí
tá íochtar fola orthua is uachtar meala.
Thabharfaidís fuarán dom
í lár mo bheirfin
is deoch slánithe
sa bhfiabhras.
Tá do dhá shúil
mar locha sléibhe
lá breá Lúnasa
nuair a bhíonn an spéir
ag glinniúint sna huiscí.
Giolcaigh scubacha iad t’fhabhraí
ag fás faoina gciumhais.
Is dá mbeadh agam báidín
chun teacht faoi do dhéin,
báidín fiondruine,
gan barrchleite amach uirthi
n&aacucte; bunchleite isteach uirthi
ach aon chleite amháin
droimeann dearg
ag déanamh ceoil
dom fhéin ar bord,
thógfainn suas
na seolta boga bána
bogóideacha; threabhfainn
trí fharraigí arda
is thiocfainn chughat
mar a luíonn tú
uigneach, iathghlas,
oileánach.

ISLAND

by Nuala Ní Dhomhaill
Your body is an island
in the middle of the ocean.
Your splayed limbs on the sheets
are bright as gulls’ wings.
Your brow is a spring well
with blood in the depths and honey above.
You are a cooling fountain
in the sweltering heat
and a healing drink
to my fever.
Your two eyes
are mountain lakes
on a bright August afternoon
when the sky
glimmers in the water.
Your eyelashes are rushes
ringing the shore.
And if I had a little boat
to carry me to you,
a boat of findrinny,
with neither a top stitch
nor bottom stich out of place,
but a single feather
of white-backed red
to make my music
at sea,
to raise up
the soft white sales
full-bellied with wind; plowing
through high seas
and come beside you
where you lie back,
solitary, emerald,
islanded.

lunedì 31 gennaio 2011

Cuoricino...18 mesi!


Per i 18 mesi della Ciuccetta immaginavo una festa, una cena speciale, o almeno un dolce... La verità è che l'influenza, abbinata alla nascita dei canini, ha stroncato ogni entusiasmo.
Da circa 4 giorni viviamo di nuovo in simbiosi, come i primi mesi.
Quest'influenza è decisamente peggio della Sesta Malattia, non le dà tregua e la sfinisce.
Mi solleva vedere/ sapere che 'Mamma' resta il miglior rimedio: "Mamma, titti!"et voilà, si attacca e sembra che tutto vada meglio.
Allora...niente festa, niente, cena speciale, niente dolce...Ma un piccolo cuore, fatto da me, per farla sorridere, per farla giocare, per farla cantare*, per dirle in un modo un po' diverso quanto mamma le vuole bene!

Il pattern è in inglese, lo trovate su questo blog, sulla colonna di sinistra, tra i "Free Patterns: Little Hearts".

* Una vecchia canzone dice "è il mio cuore  che batte ticchetì-ticchetà" e lei dice " tic tac" :)

lunedì 3 gennaio 2011

Elf Hat, Corona e Auguri!


Dicembre è stato un mese particolare.
Un mese di neve, di feste, di emozioni...il mese del mio compleanno, il mese dell'equinozio, il mese dei riti...
Mi sono lasciata "prendere in braccio" dallo scorrere dei giorni, a volte mi sentivo un po' pigra, un'amica mi ha fatto notare che stavo solo ricalibrando i  miei tempi.
Beh, non ho ancora finito di rimettermi "al passo", o forse sono in una fase slow dove, per me, la  lentezza ha un gusto speciale.
Mi sono dedicata al lavoro a maglia. A inizio mese ho seguito un nuovo corso con Emma, e finalmente ho realizzato il cappello ad elfo per la Ciuccetta.
Poi ci ho preso gusto, ne ho realizzati altri da regalare, poi ho cambiato modello, poi ho imparato a fare nuovi punti, poi...poi mi sono accorta che il tempo è volato.
E'arrivato l'Anno Nuovo col suo carico di buoni propositi, un sacco di idee e l'aria frizzante...
Il Primo Gennaio è iniziato con il luccichio del sole sulla neve, i sorrisi degli amici, una tisana calda, l'ennesimo cappellino finito e 3 pupazzi che sorridevano al mondo...Vi auguro di tutto cuore un 2011 semplice, scintillante e sincero!

Condivido inoltre il link al bellissmo blog Pwaknits: tra i numerosi free patterns ne ho trovato uno per fare una corona di lana in stile waldorf,  ideale per un progettino last-minute per "Le jour des Rois".
In Francia e Spagna c'è l'usanza di donare ai bimbi una corona per il 6 Gennaio, per festeggiare l'arrivo dei Re Magi.
Un adulto taglia il dolce tipico ( Galette des Rois in Francia, Rosca de Reyes in Spagna ) in diverse fette mentre il bimbo, indossata la corona, si nasconde sotto il tavolo. Il bimbo dirà a chi dovrà andare andare la fetta di dolce e chi troverà la fava sarà fortunato per tutto l'anno ;o)

martedì 30 novembre 2010

Diritto a sporcarsi...



...A giocare con sabbia, terra, erba, foglie, sassi, rametti...


...Pasta, minestrone, pomodori, mela, acqua e tisane...Aggiungo io.
Sì, perché questo secondo appuntamento sui diritti naturali dei bimbi, lanciato da Piccola Lory, per me è l'occasione per far pubblicità alle lavatrici :P
Vorrei rivendicare il diritto a sporcarsi, a sporcarsi col cibo. Non perché non si debba dare importanza al companatico, ma perché anche il momento del pasto è un'esperienza. 
Un'esperienza sensoriale fortissima per i bimbi, soprattutto quelli che passano dal latte al cibo solido. E far esperienza significa apprendere nuove cose.
'Che cos'è questa roba?
Prima di metterla in bocca vorrei toccarla, tastarla, verificare la compattezza, provare ad utilizzare le manine... e perché non posso provare ad usare da solo il cucchiaino?'
Di solito, a tutte queste silenziose domande, si risponde con un brusco "Faccio io, se no ti sporchi tutto".
E allora?
 Spesso dietro le macchie si nasconde uno sguardo da scienziato, affascinato dai poteri della fisica, o il sorriso soddisfatto di chi si sta rendendo indipendente.
Mi è capitato diverse volte di interrompere la cena per cambiare la Ciuccetta da testa a piedi perché si era versta l'acqua addosso. Mi è capitato e capiterà ancora, ma beve l'acqua nel bicchiere di vetro ( e fino ad oggi non ne ha mai rotto nessuno), prende la tisana in una tazzina da caffè e ci inzuppa i biscotti dentro, come mamma e con mamma.
Immagino che lasciarla sporcare mi venga naturale, dato che a me non era concesso. Venivo ripresa di continuo e il risultato è che ancora oggi, soprattutto se sono vestita elegante, appena mangio mi sporco (es. ad un convegno, vestita col tailleur nero e impataccata ben bene con lo zucchero a velo...uuhhh non devo pensarci).
E poi, in fondo, c'è una fantastica scatola magica che aiuta i grandi a rimediare a questi esperimenti... sì, sì, parlo proprio di quella grande, con un oblò, che incanta tutti i piccini...Chissà forse guardando bene si può vedere tra le magliette e le macchie di sugo un pesce rosso sguizzare fuori ;)!





domenica 28 novembre 2010

Lo scaldacollo e la neve


Venerdì la Ciuccetta ha compiuto 16 mesi.
Mi sarebbe piaciuto tener traccia del  "vocabolario" che costruisce crescendo, ma la verità è che ci sorprendiamo molto più nello scoprire che lei già conosce il significato di moltissime parole, piuttosto che  nel sentirgliele pronunciare. Insomma, non si tratta di tracciare cosa impara lei, ma cosa scoprono di lei mamma e papà.
In questi giorni  si è "aggiunto" un nuovo termine: scaldacollo.
Il termine risuonava per casa già da un po' di tempo, ma qualche giorno fa, questo suono ha trovato un corrispettivo concreto: un piccolo cilindro di lana viola.
Ho terminato il lavoretto del corso di ferri circolari!!!
Ad essere sincera l'ho terminato per la seconda volta. Eh sì, perché la prima volta era troppo largo, la seconda è venuto un po' strettino, però può indossarlo per qualche giorno, in attesa che gliene faccia uno della misura corretta...
E l'emozione di donare qualcosa alla propria cucciola, alla fine dell'autunno, quando scendo i primi piccoli fiocchi di neve, è meravigliosa!
Così oggi abbiamo fatto una piccola passeggiata sotto la neve, comprato un po' di zucca e nocciole al mercatino dei contadini, per poi tornare al calduccio nella nostra casa.
Tanti auguri Cucciolina!

mercoledì 24 novembre 2010

Ozio: il diritto di star bene


Il termine ozio deriva dal latino autium ( verbo aveo) e significa "stare bene".
Mi fa sorridere, o meglio riflettere, il fatto che tra i Diritti naturali di bimbi e bimbe, il primo sia proprio l'ozio.
Se col tempo non avesse assunto una connotazione negativa, se gli affidassimo semplicemente il suo valore reale, vorrei sapere chi negherebbe ai propri figli il diritto di star bene.

Quando la Ciuccetta era piccola si addormentava al seno ed io restavo seduta sulla sedia, con lei in braccio, a guardarla dormire.
Era il nostro "ozio", un tempo tutto nostro, un tempo d'amore, dove lei dormiva serena tra le braccia di mamma, sentendo ancora il profumo del latte.
In quel dolce far nulla  star bene ho visto mia figlia ridere per la prima volta. Aveva tre mesi e mezzo, sognava.
Mi sono chiesta tante volte cosa avesse sognato,  o cosa sogni, dato che ci capita ancora di sentirla ridere nel sonno .

Ripenso ai nostri "ozi", al tempo attaccata al seno, all'insegnamento che sin da subito mi ha dato: "Mamma, rispetta i miei tempi!".
Non si tratta di una richiesta egoistica da parte del cucciolo, semplicemente è un input per  una presa, o meglio una ri-presa di coscienza delle priorità. Lo stare insieme, gli spazi per comunicare, la serenità di una relazione lontana dalla frenesia sono ciò che fanno stare bene mamma e bimbo.
Forse, abituati a ritmi veloci, ad agende piene di impegni, ci dimentichiamo dei veri interessi, delle cose che ci piace fare, delle esperienze di divertimento che realmente fanno crescere. Dimentichiamo l'ozio per star dietro al ne(g)ozio ( ovvero qualcosa che non è piacevole). Col risultato magari, che anche i bimbi si ritrovano a fare 50 attività, ma forse preferirebbero star sdraiati su un tappetto  a canticchiare un motivetto con mamma e papà.
Oziare fa bene, a grandi e bambini, è il nostro diritto di star bene, il nostro diritto di coltivare interessi, passioni, sogni...Il diritto di soffiare sul tempo e trasformare tutto ciò che è pesante in colorate bolle di sapone, il diritto di scrivere un tema senza l'inchiostro, ma con una cartuccia di liquirizia, il diritto di metterci un'ora ad infilare due calzini perché stiamo sperimentando tutti i modi possibili  per coprire i piedi.
In questo momento, in cui mi sto dedicando agli otia litterata, sto bene.
Forse il post è incomprensibile, forse vi chiederete perché parlo di adulti, se i protagonisti dovevano essere i bambini, ma credo che il diritto all'ozio si eserciti attraverso l'esercizio dell'ascolto continuo dei bisogni  dei piccoli individui, e questo comporta anche il saper ascoltare se stessi.

Grazie di cuore a Piccola Lory per aver lanciato questa sfida, occasione di riflessioni e meditazioni...

giovedì 4 novembre 2010

Verona: andata e ritorno

Non ero contenta di andare a Verona.
Non ne avevo voglia, la consideravo una situazione stressante e avrei voluto risparmiare il viaggio a Papà e Ciuccetta.
Ovviamente la partenza è stata un delirio, nel nostro stile. Arianna si è addormentata a mezzanotte, io ho lavorato fino alle 4. Poi lei si è svegliata e, mentre la facevo addormentare, sono crollata anch'io. Quando mi son svegliata, pensando di fare ancora due cosette, Papà mi dice "è tardissimo! Dobbiamo uscire tra 10 minuti!!"
Eh?! Cosa?! Come?!
Corsa al treno... e via...
Ma, a volte, accadde che le cose che percepiamo come negative mutino, si trasformino e ci sorprendano...
La notte prima di partire ho scambiato qualche mail con MammaSorriso e ci siamo accordate per incontrarci.
Il viaggio a Verona ha "cambiato tono". Da viaggio di lavoro è diventato un viaggio di lavoro e di piacere.
Sono felicissima di aver conosciuto MammaSorriso! Purtroppo non abbiamo avuto molto tempo a disposizione, ma le sono davvero grata per aver trovato il tempo per incontrarci, soprattutto considerando che è stata avvisata all'ultimo e in una giornata in cui aveva un sacco di cose da sbrigare.
Penso che il nome MammaSorriso le si addica davvero: ha un sorriso dolcissimo!
Da quel momento tutto il tempo trascorso a Verona è stato di vacanza...
Abbiamo soggiornato al B&B Ponte Manin. E' un B&B in zona centrale, vicino a Piazza Bra: molto carino e molto pulito. La signora Caterina è davvero premurosa  e gentile.
Noi eravamo nella stanza viola:

Dopo aver incontrato MammaSorriso siamo andati a cena da La Fata Zucchina

Un locale semplice, con pochi tavoli, ma con delle cuoche fantastiche! Il sofflé di zucca era eccezionale!!SLURP!!
Sabato mattina abbiamo visitato Castelvecchio , l'Arena -solo all'esterno, la coda per entrare era troppo lunga :o( -  Piazza delle Erbe e il Palazzo della Ragione.


Qui abbiamo scoperto il gioco della Lippa, una sorta di antenato del Baseball...
Non abbiamo seguito tutto il torneo, organizzato dall'Associazione Giochi Antichi, ma indubbiamente l'iniziativa era un bel modo per far conoscere giochi dimenticati, contestualizzandoli negli ambienti "originali".
E poi, dopo tre ore di treno, siamo tornati a casa, stanchi, ma felici!

NOTA: il post è stato scritto qualche giorno fa ed era programmato.
Parlare di felicità, dati gli eventi che stanno colpendo la regione del Veneto, non mi sembra opportuno.
Il post rimane come "diario" della mia famiglia.
Spero che le persone colpite dai disastri di questi giorni ritrovino presto la serenità.





venerdì 8 ottobre 2010

Venerdì del libro: "Naranja dulce, limón partido"

Ecco un altro libro con una storia speciale...
Naraja dulce, limon partido è un'antologia di canzoni, indovinelli e filastrocche che appartengono alla cultura messicana.
Il libro, edito nel 1979, in occasione del Año Internacional del Niño,  vuol essere un documento folklorico che raccoglie differenti materiali della tradizione orale messicana.
Questo libro fu donato a  Papà, quando, ancora bambino, si apprestava a far ritorno in Italia , con l'augurio di conservare nel cuore per sempre il Messico e i suoi amici che gli vogliono bene.
Negli anni l'audiocassetta è andate persa, ma il potere dell'oralità ha fatto si che anche la Ciuccetta potesse conoscere queste canzoni.
Di tutto il repertorio, l'unica canzone che anch'io conosco musicalmente è la versione messicana di "Un elefante si dondolava sopra il filo di una ragnatela..."
Un elefante se balanceaba
sobre la tela de una araña,
como veía que resistía
fue a llmar a otro elefante.
Dos elefantes se balanceaban
sobre la tela de una araña
como veían que resistía
fueron a llamar a otro elefante.
Tres elefantes...


Ancora una volta ringrazio Paola per aver lanciato quest'iniziativa e riporto l'elenco degli altri blog che aderiscono ( se ne scordo qualcuno per favore segnalatemelo!)





Gli altri Venerdì del libro:




venerdì 24 settembre 2010

Venerdì del libro: "Fiabe lunghe un sorriso"


Questa settimana è volata.
Tra il raffreddorre della Ciuccetta, un gatto malaticcio e un pezzo di bagno da rifare avevo l'impressione che non ci fosse tempo per nulla. Poi questi ultimi due giorni ci hanno regalato dei piccoli momenti meravigliosi.
Sono venuti a trovarci P. e la sua mamma. E questo Venerdì del Libro, lanciato da Paola, è dedicato a loro.

Fiabe lunghe un sorrsio è una collana di racconti di Rodari che appartengono alla sua prima produzione. Credo che Rodari non abbia bisogno di presentazioni, ma vi propongo questo libro perché, oltre ad essere molto carino, per noi ha un particolare valore affettivo.

Ho conosciuto la mamma di P. durante il corso pre-parto. Dopo la nascita dei nostri bimbi abbiamo continuato a frequentarci e così, tra passeggiate, pranzi, merende e chiaccherate abbiamo superato lo scorso inverno.
All'inizio dell'estate P. e la sua famiglia si sono traferiti in un'altra città, ma prima di partire ci hanno regalato questo libro. Un libro uguale al loro, perché, in qualche modo, il legame dei bimbi restasse nei racconti letti da mamma e papà. Racconti brevi, che regalano un sorriso, per ricordarci i brevi ma bellissimi momenti trascorsi insieme.
A P., alla sua mamma e al suo papà va il nostro grazie per tutti i sorrisi :)

Gli altri Venerdì del libro:




martedì 7 settembre 2010

Si ricomincia...o s'incomincia?


Si ricomincia col cambio di stagione, si ricomincia a lavorare, si ricomincia a sognare, far progetti, mettere a posto le bollette e a programmare le attività.
La magia del mese di  Settembre forse è proprio questa: riprendere la quotidianità vestendola di nuovo.
Ed io sogno l'Autunno...
Il clima è già cambiato, dà spunto per immaginare gomitoli di lana colorati, soffici sciarpe e guanti caldi.
Nella mente pregusto già le castagnate, le passeggiate nei boschi che si tingono di rosso e marrone, le tazze fumanti di tisane e thé.
E, nella dolcezza della consuetudine, le novità sembrano piccole fette di torta da assaggiare lentamente e con emozione.
Mi emoziono guardando il nuovo quaderno su cui appuntare le idee, il mio nuovo angolo craft, con tanto di macchina da cucire appena spacchettata, il bigliettino della nuova impresa in cui ci lanceremo io e la zia B. ^_^.
Sarà un Autunno speciale, un po' più magico degli altri, forse...anche perché Qualcuno incomincerà a saltare nelle pozzanghere, ad assaggiare i cachi, a raccogliere con mamma e papà le foglie secche.
Sarà una Nuova Stagione Speciale, la "nostra" stagione, una stagione di coccole, una stagione per ascoltare " il cuore della casa" e da dedicare agli amici vicini e lontani.

domenica 22 agosto 2010

giovedì 29 luglio 2010

Il cappello del bis-nonno



Ci sono persone che ci segnano la vita.
Ci sono persone che, quando le facciamo rivivere nei nostri pensieri, sorridono sempre e infondono serenità.
Ci sono persone che hanno uno sguardo trasparente, nonostante i dolori che li hanno segnati.
Ci sono persone che insegnano agli altri a sognare.
Mio nonno era una di queste persone.
Mercoledì scorso, il 21 luglio, pochi giorni prima del compleanno della Ciuccetta, ha lasciato scivolare via gli ultimi granelli di sabbia della sua clessidra.
Portava sempre il cappello. Ho chiesto alla nonna il permesso di prendere un cappello come ricordo.
Un cappello magico...Un cappello per ricordare vecchie canzoni, un cappello da cui tirar fuori nuove favole, un cappello per imparare a riutilizzare ciò che la vita ci offre.
Ho provato ad indossarlo, trovo che mi stia molto bene :o)
Anche Arianna ha voluto provarlo... Mi ha fatto sorridere, mi è sembrata una piccola Indiana Jones, pronta ad affrontare tutte le avventure che le presenterà la vita.
E così adesso abbiamo un "Cappello di Famiglia", un cappello del passato per guardare con gioia al futuro.

martedì 29 giugno 2010

IncavoLatte – Ma col cavolo che smetto di allattare! (Racconto tragi-comico di cavoli, ingorghi e ascessi mammari)


Finita la nota melanconica dell'altro giorno, dato che mi sento decisamente meglio, sono pronta a raccontare la nostra avventura di latte nella versione per Mamme (per i bimbi in futuro).
Ahimè ancora una volta non parto proprio dall'inizio e per sapere la rava e la fava (perché questo è un racconto di verdure) dell'inizio del nostro allattamento ci sarà un altro post.
Prometto però che appena ho un attimo metto a posto la funzione del “Leggi tutto...” così non vi spaventate al primo colpo ;o) !

sabato 26 giugno 2010

Il latte della mamma sa di...


Il latte della mamma sa di fragola è un testo edito da Il Leone Verde all'interno della nuova collana di libri illustrati Il Giardino dei Cedri.
Quattordici acquerelli evocano il ricordo, le emozioni e le suggestioni che l'allattamento regalava alla mamma e al suo piccolo. Un testo semplice e intenso come il gesto che viene raccontato.
Questo libro entra a tutti gli effetti nel kit per i miei figli. Credo che ne acquisterò altre copie perché vorrei regalarlo ai miei figli ( per ora è una, ma domani...), come testimone di un periodo che, forse, la mente non ricorderà, ma il cuore sì.
All'inizio apporrò una dedica e un breve racconto di come andato l'allattamento.


Oggi la Ciuccetta compie 11 mesi.
Per raccontare la storia del nostro allattamento non mi basterà la prima pagina bianca di copertina. Fino al mese scorso pensavo che sarei riuscita a scrivere tutto lì e, invece,in queste settimane, abbiamo vissuto un'esperienza particolare ( che racconterò nel prossimo post), ma che va ben oltre il "breve racconto".
Su un seno di mamma ci sarà una piccola cicatrice, a ricordarci questa avventura, ma a questo punto credo che questo segno meriti ben di più...Ora che mi sento meglio, immagino una storia con maghi, streghe, folletti e isole magiche che racconti le peripezie di una mamma che voleva allattare la sua bimba. Ovviamente c'è il lieto fine e la prova che tutto ciò è accaduto davvero sarà proprio sul corpo di mamma ;o).
Tanti auguri Ciuccettina e buone poppate di latte di mamma che sa di Amore!