Il termine
ozio deriva dal latino
autium ( verbo
aveo) e significa "stare bene".
Mi fa sorridere, o meglio riflettere, il fatto che tra i
Diritti naturali di bimbi e bimbe, il primo sia proprio l'ozio.
Se col tempo non avesse assunto una connotazione negativa, se gli affidassimo semplicemente il suo valore reale, vorrei sapere chi negherebbe ai propri figli il diritto di star bene.
Quando la Ciuccetta era piccola si addormentava al seno ed io restavo seduta sulla sedia, con lei in braccio, a guardarla dormire.
Era il nostro "ozio", un tempo tutto nostro, un tempo d'amore, dove lei dormiva serena tra le braccia di mamma, sentendo ancora il profumo del latte.
In quel dolce
far nulla star bene ho visto mia figlia ridere per la prima volta. Aveva tre mesi e mezzo, sognava.
Mi sono chiesta tante volte cosa avesse sognato, o cosa sogni, dato che ci capita ancora di sentirla ridere nel sonno .
Ripenso ai nostri "ozi", al tempo attaccata al seno, all'insegnamento che sin da subito mi ha dato: "Mamma, rispetta i miei tempi!".
Non si tratta di una richiesta egoistica da parte del cucciolo, semplicemente è un input per una presa, o meglio una ri-presa di coscienza delle priorità. Lo stare insieme, gli spazi per comunicare, la serenità di una relazione lontana dalla frenesia sono ciò che fanno stare bene mamma e bimbo.
Forse, abituati a ritmi veloci, ad agende piene di impegni, ci dimentichiamo dei veri interessi, delle cose che ci piace fare, delle esperienze di divertimento che realmente fanno crescere. Dimentichiamo l'ozio per star dietro al
ne(g)ozio ( ovvero qualcosa che non è piacevole). Col risultato magari, che anche i bimbi si ritrovano a fare 50 attività, ma forse preferirebbero star sdraiati su un tappetto a canticchiare un motivetto con mamma e papà.
Oziare fa bene, a grandi e bambini, è il nostro diritto di star bene, il nostro diritto di coltivare interessi, passioni, sogni...Il diritto di soffiare sul tempo e trasformare tutto ciò che è pesante in colorate bolle di sapone, il diritto di scrivere un tema senza l'inchiostro, ma con una cartuccia di liquirizia, il diritto di metterci un'ora ad infilare due calzini perché stiamo sperimentando tutti i modi possibili per coprire i piedi.
In questo momento, in cui mi sto dedicando agli
otia litterata, sto bene.
Forse il post è incomprensibile, forse vi chiederete perché parlo di adulti, se i protagonisti dovevano essere i bambini, ma credo che il diritto all'ozio si eserciti attraverso l'esercizio dell'ascolto continuo dei bisogni dei piccoli individui, e questo comporta anche il saper ascoltare se stessi.
Grazie di cuore a
Piccola Lory per aver lanciato questa
sfida, occasione di riflessioni e meditazioni...