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martedì 30 novembre 2010

Diritto a sporcarsi...



...A giocare con sabbia, terra, erba, foglie, sassi, rametti...


...Pasta, minestrone, pomodori, mela, acqua e tisane...Aggiungo io.
Sì, perché questo secondo appuntamento sui diritti naturali dei bimbi, lanciato da Piccola Lory, per me è l'occasione per far pubblicità alle lavatrici :P
Vorrei rivendicare il diritto a sporcarsi, a sporcarsi col cibo. Non perché non si debba dare importanza al companatico, ma perché anche il momento del pasto è un'esperienza. 
Un'esperienza sensoriale fortissima per i bimbi, soprattutto quelli che passano dal latte al cibo solido. E far esperienza significa apprendere nuove cose.
'Che cos'è questa roba?
Prima di metterla in bocca vorrei toccarla, tastarla, verificare la compattezza, provare ad utilizzare le manine... e perché non posso provare ad usare da solo il cucchiaino?'
Di solito, a tutte queste silenziose domande, si risponde con un brusco "Faccio io, se no ti sporchi tutto".
E allora?
 Spesso dietro le macchie si nasconde uno sguardo da scienziato, affascinato dai poteri della fisica, o il sorriso soddisfatto di chi si sta rendendo indipendente.
Mi è capitato diverse volte di interrompere la cena per cambiare la Ciuccetta da testa a piedi perché si era versta l'acqua addosso. Mi è capitato e capiterà ancora, ma beve l'acqua nel bicchiere di vetro ( e fino ad oggi non ne ha mai rotto nessuno), prende la tisana in una tazzina da caffè e ci inzuppa i biscotti dentro, come mamma e con mamma.
Immagino che lasciarla sporcare mi venga naturale, dato che a me non era concesso. Venivo ripresa di continuo e il risultato è che ancora oggi, soprattutto se sono vestita elegante, appena mangio mi sporco (es. ad un convegno, vestita col tailleur nero e impataccata ben bene con lo zucchero a velo...uuhhh non devo pensarci).
E poi, in fondo, c'è una fantastica scatola magica che aiuta i grandi a rimediare a questi esperimenti... sì, sì, parlo proprio di quella grande, con un oblò, che incanta tutti i piccini...Chissà forse guardando bene si può vedere tra le magliette e le macchie di sugo un pesce rosso sguizzare fuori ;)!





mercoledì 24 novembre 2010

Ozio: il diritto di star bene


Il termine ozio deriva dal latino autium ( verbo aveo) e significa "stare bene".
Mi fa sorridere, o meglio riflettere, il fatto che tra i Diritti naturali di bimbi e bimbe, il primo sia proprio l'ozio.
Se col tempo non avesse assunto una connotazione negativa, se gli affidassimo semplicemente il suo valore reale, vorrei sapere chi negherebbe ai propri figli il diritto di star bene.

Quando la Ciuccetta era piccola si addormentava al seno ed io restavo seduta sulla sedia, con lei in braccio, a guardarla dormire.
Era il nostro "ozio", un tempo tutto nostro, un tempo d'amore, dove lei dormiva serena tra le braccia di mamma, sentendo ancora il profumo del latte.
In quel dolce far nulla  star bene ho visto mia figlia ridere per la prima volta. Aveva tre mesi e mezzo, sognava.
Mi sono chiesta tante volte cosa avesse sognato,  o cosa sogni, dato che ci capita ancora di sentirla ridere nel sonno .

Ripenso ai nostri "ozi", al tempo attaccata al seno, all'insegnamento che sin da subito mi ha dato: "Mamma, rispetta i miei tempi!".
Non si tratta di una richiesta egoistica da parte del cucciolo, semplicemente è un input per  una presa, o meglio una ri-presa di coscienza delle priorità. Lo stare insieme, gli spazi per comunicare, la serenità di una relazione lontana dalla frenesia sono ciò che fanno stare bene mamma e bimbo.
Forse, abituati a ritmi veloci, ad agende piene di impegni, ci dimentichiamo dei veri interessi, delle cose che ci piace fare, delle esperienze di divertimento che realmente fanno crescere. Dimentichiamo l'ozio per star dietro al ne(g)ozio ( ovvero qualcosa che non è piacevole). Col risultato magari, che anche i bimbi si ritrovano a fare 50 attività, ma forse preferirebbero star sdraiati su un tappetto  a canticchiare un motivetto con mamma e papà.
Oziare fa bene, a grandi e bambini, è il nostro diritto di star bene, il nostro diritto di coltivare interessi, passioni, sogni...Il diritto di soffiare sul tempo e trasformare tutto ciò che è pesante in colorate bolle di sapone, il diritto di scrivere un tema senza l'inchiostro, ma con una cartuccia di liquirizia, il diritto di metterci un'ora ad infilare due calzini perché stiamo sperimentando tutti i modi possibili  per coprire i piedi.
In questo momento, in cui mi sto dedicando agli otia litterata, sto bene.
Forse il post è incomprensibile, forse vi chiederete perché parlo di adulti, se i protagonisti dovevano essere i bambini, ma credo che il diritto all'ozio si eserciti attraverso l'esercizio dell'ascolto continuo dei bisogni  dei piccoli individui, e questo comporta anche il saper ascoltare se stessi.

Grazie di cuore a Piccola Lory per aver lanciato questa sfida, occasione di riflessioni e meditazioni...