martedì 4 maggio 2010
Un massaggio per scoprire un Mondo di Meraviglie
Qualcuno, forse Oscar Wilde, ha detto : “I grandi classici sono libri che tutti conoscono, ma che pochi hanno letto”.
Io credo che lo stesso si possa sostenere dei massaggi.
Tutti riteniamo di sapere cos'è un massaggio; in una società che va di corsa abbiamo il massaggio anti-stress, quello anticellulite, quello anti-età. Ci si spoglia rapidamente perché questo trattamento ha i minuti contati, si riversa addosso all'operatore un fiume di parole per “amplificare” l'effetto anti stress e poi rapidamente ci si riveste per rituffarsi nel tran tran quotidiano. Cosa ci portiamo dietro di questa esperienza? Più o meno lo stesso stato d'animo di chi ci dice che conosce Alice nel Paese delle Meraviglie...Le avventure assurde di una bambina che si è persa.
Io e la mia bambina ci siamo perse. Siamo tra le fortunate che hanno avuto l'occasione di leggere i messaggi del massaggio, tra le poche che hanno scoperto che è possibile far viaggiare l'anima attraverso il tocco della pelle, tra le poche che si sono conosciute anche grazie al con-tatto.
La nostra storia inizia con una mamma che segue un orologio bianco, sempre di corsa, mentre la pancia cresce. Un giorno scivola in un buco...
Mi ritrovo in una stanza colorata, dove filtra una luce tenue, calda e rilassante. L'aria ha il profumo degli agrumi maturi, e ad ogni respiro inalo più aria per goder appieno dei profumi. La mente inizia a rilassarsi mentre l'atmosfera danza al suono di canti indiani.
Per la prima volta mi trovo davanti ad un massaggio che non è “anti qualcosa” o “contro qualcosa” (come se ci si dovesse sempre difendere e lottare). Per la prima volta mi viene proposta un'esperienza pro-vita, un percorso per far crescere insieme me e la mia pancia.
Per la prima volta vengo accolta lentamente. Per la prima volta qualcuno si è cambiato di abito per accompagnarmi a visitare la mia anima. Per la prima volta si chiede il silenzio; il mondo, le parole, lo stato razionale restano fuori, qui ci sono solo una mamma, una pancia e un'ostetrica.
Non ricordo quasi nulla della spiegazione tecnica, solo che il massaggio aryuvedico serve alle mamme...
Non ricordo quasi nulla nemmeno della tecnica. Quello che so è che la mente lascia il posto all'anima. L'anima viene lentamente risvegliata e seguendo il ritmo dei canti proietta immagini dolci: mi sono vista ballare al ritmo dei tamburi, ho immaginato di partorire in una tenda, io e la mia pancia ci siamo immerse in mari e ruscelli, ho camminato a piedi scalzi sulla sabbia, ho sentito ridere bambini, ascoltato le prove di mia figlia per respirare e alla fine ho incontrato la madre ancestrale che dimorava dentro di me.
Perché in questo viaggio, dove l'unica indicazione è affidarsi e lasciarsi andare, il corpo, quello reale, concreto e pesante, pian piano si allegerisce, diventa strumento e chi massaggia smonta e rimonta percezioni, fino ad accordare il corpo con l'anima. In quel momento si è libere di viaggiare, di evocare la Madre che è dentro ognuna di noi, si incomincia ad abbandonarsi a se stesse, insomma si inizia a sperimentare una parte del viaggio che potrà tornare utile durante il travaglio.
E lì, con me, la mia pancia mi accompagna, mi segue nei sogni, si addormenta e sogna a sua volta...
Sono convinta che attraverso queste esperienze mia figlia abbia conosciuto meglio il lato “sognatore” di mamma. Mamma magari era agitata per il lavoro, un po' nervosa, ma mamma sogna, dimentica il mondo e si prepara ad accogliermi...
Il massaggio è stato lo strumento per approfondire, oltre lo stato razionale, il rapporto con mia figlia.
Io avevo paura di partorire, paura del dolore, paura di non farcerla; un giorno durante il massaggio ho sentito : SIAMO PRONTE.
Io e mia figlia avevamo trovato l'equilibrio e la sintonia, eravamo pronte a affrontare insieme il travaglio.
Ricordo ancora con emozione quei momenti.
Poi pian piano riemergevamo... Solo allora, con gli occhi umidi per la commozione, intravedevo la nostra guida, sorridente, in silenzio, avvolta da una luce tenue e circondata da un'aria frizzante al profumo di agrumi...
Mi usciva solo un grazie, con la voce ancora un po' roca perché si attardava nel mondo dei sogni... Ma insieme al grazie andava tutta la mia gratitudine per il dono che faceva a me e alla pancia, e sono certa che mi figlia le regalasse già degli immensi sorrisi ogni volta che le mani accarezzavano la pancia.
Poi uscivo dal buco, rinata, pronta ad accogliere mia figlia in questo mondo, che è una Meraviglia...
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Complimenti per l'inizio sfavillante, attendiamo presto altri post
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